Nell'ambito del corso di Fisica Terrestre (3 anno LT) si terrà un seminario dal titolo
Stima di sismicità da dati geodetici: limiti e prospettive
Relatore
Michele Carafa (INGV)
Venerdì 19 gennaio, ore 8:30, aula 1F
Abstract
Dalla formulazione della teoria della tettonica a placche, ci si aspettava che gli studi geologici avrebbero rapidamente fornito misure stabili di tassi di deformazione per la determinazione media della sismicità di lungo termine. Questo non è avvenuto e negli anni si è continuato a produrre mappe di sismicità di lungo termine tramite approcci statistici che estrapolano nel futuro la sismicità passata. Il limite principale di questo metodo risiede nel fatto che i cataloghi sono mediamente troppo corti e localmente non permettono di stabilire un livello statisticamente significativo dei tassi di sismicità. Di contro, misurazioni geodetiche e studi di tettonica attiva permettono di determinare zone ad alto potenziale sismogenico a prescindere dai livelli di sismicità registrata. Recentemente la grande disponibilità di dati geodetici ha permesso di registrare i tassi di deformazione con maggiore precisione, fornendo, almeno per via teorica, una valida alternativa a metodi statistici per il calcolo della sismicità di lungo termine. In questo intervento verrà spiegato quali sono i principali vantaggi e limiti dell’utilizzo di tassi di deformazione da misurazione geodetiche per le stime di sismicità, con particolare riferimento all’Italia.